L’appuntamento con CondiMenti Festival si avvicina e ci è sembrato il momento giusto per conoscere un po’ meglio i 6 libri che saranno presentati in questa settima edizione.
Il tema che guida l’edizione di quest’anno è “Genio e Sregolatezza“, e chi meglio incarna la figura del genio se non Leonardo da Vinci? Nel cinquecentenario della sua morte a CondiMenti arriva “Il genio in cucina. Leonardo, l’osteria delle tre rane e la macchina per gli spaghetti” del giornalista e scrittore Mario Pappagallo, testimonianza di una delle tantissime attività poco conosciute di Leonardo, che fu anche cerimoniere e coltivatore di spezie, oltre che, da ventenne, cameriere – ebbene sì, anche lui! – e poi gestore assieme a Sandro Botticelli dell’osteria “Le tre rane” ai piedi di Ponte Vecchio. Un libro gustosissimo, è il caso di dirlo, che conduce nelle cucine della Firenze rinascimentale, tra cucina molecolare, macchine culinarie e sorprendenti sperimentazioni. Sarà a CondiMenti anche Natalia Cattelani, volto noto del programma Rai “La prova del cuoco”, che porterà con sé la genialità e la saggezza delle tradizioni culinarie di famiglia nel suo libro “Le torte salate di casa mia“.
La sera del sabato, subito prima dello spettacolo di Francesca Reggiani, a CondiMenti arriva Frankie hi-nrg mc per presentare la sua autobiografia “Faccio la mia cosa“. Uno dei rapper più colti del panorama italiano si racconta per la prima volta, dall’infanzia nomade al seguito dei genitori alla scoperta della musica e all’incisione del primo disco.
La domenica ci sarà la presentazione del nuovo noir di Gianluca Morozzi, “Gli annientatori”, e di un altro libro che mescola con estro due ambiti apparentemente distanti, “I tarocchi in cucina” di Floreana Nativo, che ci insegna come i tarocchi abbiano in comune con il cibo molti aspetti. A cominciare dal fatto che le carte sono proiezione di eventi che viviamo, consciamente o inconsciamente, esattamente come il cibo, che mette in gioco non soltanto la nostra sfera animale e il nostro istinto di sopravvivenza – nutrirsi per vivere – ma pure il nostro passato, le nostre relazioni, i nostri affetti, la nostra memoria.
E ancora sarà presente la scrittrice Katia Dal Monte, che nel suo “La casa dell’aviatore” si ispira alle vicende di una famiglia ebrea alla fine degli anni Trenta e poi allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in una intensa storia in bilico tra memoria, passato e presente che ha al centro le mura di Villa Muggia di Imola, progettata dall’architetto milanese Piero Bottoni e poi bombardata nel 1944.
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Vi aspettiamo nel weekend dal 28 al 30 giugno a Villa Salina!